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una storia contadina

Casore del Monte

Casore nella storia

Questo territorio montano era popolato fino dalla preistoria da un'antica popolazione preindoeuropea, i Liguri Friniati, come è testimoniato da numerosi toponimi ancora esistenti, ed era attraversato, sin da epoche remote, da strade che dalla Pianura Padana e dai passi della dorsale appenninica portavano, attraverso la montagna pistoiese, verso la piana dell'Ombrone e della Nievole, in Etruria.
Il nome di Casore deriverebbe dal nome di casa. Dopo l'invasione della lucchesia da parte dei Longobardi, nel VI secolo d.C., il territorio si trovò proprio a ridosso della linea di difesa predisposta dai Bizantini per fronteggiare l'avanzata dei nemici verso Est, lungo un limes Nord-Sud che dalla Montagna Pesciatina e dalla Pieve di Sant'Andrea di Furfalo si prolungava fino al Montalbano. Forse è di questa epoca la costruzione dei primissimi insediamenti difensivi di Casore del Monte. Successivamente i Longobardi ebbero la meglio ed occuparono Pistoia che divenne una città regia, e la sua montagna, compresa la zona di Casore del Monte. Dopo un periodo di pace al tempo dei carolingi, iniziarono in epoca comunale contese ed aspri scontri quando il territorio marlianese divenne l'avamposto di Pistoia verso i territori lucchesi. Fu per questa ragione che probabilmente fu costruito nel XII secolo un fortilizio a Casore del Monte che nel 1177 fu assediato e poi distrutto dalle schiere lucchesi provenienti dalla Valdinievole. All'inizio del Duecento, nella parte più elevata dell'abitato, fu costruito un vero e proprio castello, come si può desumere dall'attuale struttura urbanistica circolare del paese, con al centro la torre di guardia chiusa da una muraglia in pietra. Probabilmente, in un periodo successivo, fu costruita accanto alla torre una cappella e la torre fu allora trasformata in campanile: ancora oggi questo però mostra la funzione difensiva primitiva. Chiesa e campanile si trovano nella parte più alta dell'abitato, dove veniva generalmente collocata la rocca, ovvero l'ultimo rifugio in caso di capitolazione delle mura cittadine. 

Una storia contadina


Nel passato l'economia di Casore del Monte era basata sull'agricoltura, sull'allevamento del bestiame, sulla silvicoltura e soprattutto sulla castanicoltura. La scarsa fertilità dei terreni di montagna, sabbiosi e calestrosi, con scarso strato arabile, ha limitato lo sviluppo dell'agricoltura locale: le produzioni erano rappresentate da poco di grano, orzo o segale, patate, fagioli, ortaggi e fieno. A ciò si aggiungevano le castagne, disseccate nel metato, da cui con la macinazione si ricavava la farina dolce per fare necci, castagnacci e polenta dolce. Questi alimenti costituivano la base dell'alimentazione dei montanari, tanto che studiosi di storia economica hanno definito l'assetto economico-produttivo locale economia del castagno, tenendo presenti anche le altre numerose utilizzazioni dei castagneti, che oltre ai frutti fornivano legna da ardere, legname da opera per l'artigianato del mobile rustico, tavole e morali per l'edilizia, paleria, fascine, nonché miele fornito dall'apicoltura condotta nei castagneti fioriti. Una parte della legna veniva poi trasformata in carbone dolce, cioè di carbonaia: infatti anche nei boschi intorno al paese le carbonaie fumavano in ogni stagione, come del resto in gram parte dell'Appennino tosco-emiliano. Spesso i carbonai del luogo producevano carbone anche nel Meridione e in Sardegna, ma anche in Francia e in Corsica. Poi vi erano i prodotti dell'allevamento soprattutto ovino, ma anche bovino e di bassa corte: forniva latte, burro, formaggio, ricotta, carne e lana. Alle quote più basse, veniva prodotto anche un poco di olio e di vino. Un apporto di una certa importanza lo fornivano la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti, nonché gli alberi da frutto. Negli ultimi decenni anche Casore del Monte è stato afflitto dai fenomeni dell'emigrazione all'estero, dello spopolamento montano e dell'invecchiamento della popolazione residente.
Mentre però le altre risorse economiche diminuivano d'importanza, le attrattive dell'antico borgo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, incoraggiavano il turismo e la costruzione di seconde case. 

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Luogo di villeggiatura

Da diversi anni il paese è divenuto così un centro di villeggiatura, grazie anche alla sua facile accessibilità: si raggiunge da Pistoia, da Pescia e da Montecatini Terme in meno di 30 minuti di macchina o di bus; in poco più di un'ora si può arrivare da Firenze e da Lucca. L'antico borgo in pietra eretto sul crinale e circondato da estesi castagneti rappresenta per i turisti la meta ideale per la gita di una giornata nel verde, lontani dallo smog e dal caos delle pianure: infatti offre ospitalità, agriturismo, relax, svago, convivialità, servizi di ristorazione e di trasporto di linea; può essere prescelto, per vacanze di più giorni, come base di partenza per visitare la Toscana settentrionale e la montagna pistoiese. Il panorama che si può ammira dal paese è vasto; il clima è rinomato: la relativa vicinanza al mare assicura temperature miti d'inverno e fresche d'estate. Numerosi anche i sentieri ed i percorsi di trekking che collegano il paese a varie località di interesse naturalistico, storico ed artistico: a pochi chilometri di distanza ci sono Macchia Antonini, Femminamorta, Avaglio, Panicagliora, Marliana. Con l'auto si raggiungono bene anche Piteglio, Vellano, Prunetta, Abetone, Cutigliano, San Marcello Pistoiese, Serra Pistoiese, tutta la Svizzera Pesciatina ed in generale tutta la Valdinievole e la pianura pistoiese. A Casore del Monte vengono organizzati eventi e fiere che attraggono turisti e visitatori non solo dalla provincia di Pistoia.

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